L’agricoltura sociale è in grado di coniugare l’interesse alla diversificazione delle aziende agricole con l’esigenza delle comunità locali, soprattutto di quelle rurali, di avere accesso a servizi che migliorano la qualità della vita. Intraprendere questo percorso oltre la sensibilità degli agricoltori, un modello aziendale coerente e la necessità di poter contare su una rete di relazioni consolidata con tutti gli stakeholder territoriali, richiede l’individuazione delle risorse economiche per supportare lo sviluppo di queste attività.
Come tutte le attività economiche la strada più immediata è l’autofinanziamento ma accanto ad essa considerati anche gli effetti positivi che i servizi di agricoltura sociale possono generare nella società è auspicabile il supporto da parte delle istituzioni. Le risorse potrebbero essere recuperate sia in ambito agricolo, sia in quello sociale.
Per quanto riguarda l’ambito agricolo, è possibile affermare che l’agricoltura sociale ha acquisito una crescente importanza nelle politiche di sviluppo rurale. Nella programmazione 2014-2020 non sono mancati espliciti riferimenti e sostegni per sviluppare queste pratiche, infatti, dall’analisi dei PSR delle regioni italiane emerge l’opportunità per una serie di attività che vanno dal semplice trasferimento di conoscenze riguardanti l’alimentazione e l’ambiente alla fornitura di servizi socio-sanitari. La maggior parte dei programmi regionali ha incluso riferimenti all’agricoltura sociale in due aree principali: lo sviluppo di servizi non agricoli nelle aree rurali e la creazione di cooperazione tra le parti e altri soggetti interessati nelle aree locali. Entrambi, però, hanno come comune denominatore il miglioramento della qualità della vita nel territorio.
Se è vero che nella programmazione 2014-2020 il riferimento all’agricoltura sociale è stato esplicito, bisogna auspicare che nella nuova programmazione venga riconfermato e ampliato. Il vero cambio di passo, però, dovrebbe essere un nuovo approccio della governance all’agricoltura sociale che vada oltre l’opportunità per diversificare l’attività agricola e punti a considerarla un modello di innovazione sociale. In altre parole, l’agricoltura sociale può rappresentare una soluzione innovativa alla coesione territoriale, parlando sia della necessità di soddisfare i nuovi bisogni sociali di protezione e di servizi alle persone nelle aree rurali e periurbane, sia sulla possibilità di facilitare lo sviluppo delle reti rurali.
Queste attività possono ricevere un sostegno finanziario anche dalla società attraverso diverse modalità. Negli ultimi anni le forme più diffuse ed efficaci di finanziamento di progetti imprenditoriali, solitamente con finalità che trovano un riscontro nella società, è il crowdfunding.
Questa modalità fornisce finanziamenti più economici e veloci in quanto gli imprenditori possono rivolgersi direttamente a investitori, fornitori e clienti per ottenere denaro a tassi di interesse molto inferiori a quelli delle banche. In altre parole, il crowdfunding è un microfinanziamento dal basso, in cui investitori individuali hanno l’opportunità di sostenere le iniziative in cui credono, coerenti con le proprie opinioni, sogni e aspirazioni. La raccolta di questi fondi solitamente avviane mediante delle piattaforme elettroniche e può assumere diverse forme: donazioni, sponsorizzazioni, pre-vendita o pre-ordine, prestito o capitale di rischio.
Un’altra possibilità di sostegno è l’ingresso nel Terzo settore. Con la riforma del 2017, l’agricoltura sociale rientra tra le attività di interesse generale che possono essere esercitate in via esclusiva o principale per il perseguimento senza scopo di lucro di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Rientrare tra i soggetti del Terzo settore permette di utilizzare gli strumenti di finanziamento previsti come attività di raccolta fondi in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione, cessione, erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie o di terzi, inclusi volontari e dipendenti, nel rispetto dei princìpi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori ed il pubblico. Tra questi strumenti rientra anche l’opportunità di essere inclusi negli elenchi dei beneficiari del 5xmille. Ciò potrebbe generare un sostegno stabile alle attività, soprattutto se si riesce a coinvolgere e responsabilizzare la comunità a cui le attività sono rivolte.
Questi sostegni alle attività di Agricoltura Sociale possono favorire il loro sviluppo ma non bisogna cadere nell’errore di considerarli l’unica prospettiva economica. L’Agricoltura sociale offre servizi alla comunità e in quanto tali è importante che vengano considerati e gestiti come un’attività produttiva capace di soddisfare le richieste del mercato.
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